Nell’ultimo appuntamento dedicato al progetto Involucro Stile 21 analizzeremo le conclusioni.

Ultima puntata del ciclo sul progetto Involucro Stile 21. Questo importante progetto ha visto impegnato lo studio SISMA Engineering con analisi termografiche e acustiche, misurazioni in laboratorio e successiva caratterizzazione dei componenti e alla fine modellazione dei dati raccolti. Oggi presenteremo le conclusioni del progetto.

Conclusioni del progetto Stile 21

Con riferimento alle condizioni di comfort considerate, i tre modelli di calcolo, sviluppati e validati sulla base delle prove eseguite in laboratorio e in opera, hanno fornito le seguenti indicazioni:

  1. Comfort termico. Al variare della zona climatica, gli edifici posti in differenti condizioni metereologiche, in riferimento a dati meteo rilevati in loco per le località di analisi, hanno mostrato andamenti delle temperature medie dei locali che annualmente sono risultati regolarmente all’interno del range di temperature di comfort predefinite dal 30% al 70% delle ore annue. Il tutto senza l’ausilio di meccanismi di ventilazione controllata o riscaldamento.
  2. Inerzia termica elevata. I grafici che rappresentano le perdite ed i guadagli di calore passivi mostrano che nelle condizioni di valutazione la quota maggiore delle dispersioni è imputabile alle modalità di ventilazione ipotizzate per lo studio ovvero infiltrazione e ventilazione naturale per l’effettuazione dei ricambi dell’aria previsti dalla normativa. Per i guadagni di calore i maggiori apporti nelle condizioni di valutazione sono dovuti alla componente guadagni interni. Nel complesso i contributi imputabili alla radiazione solare diretta ed alla componente trasferimento di calore attraverso l’aria per radiazione solare indiretta (Sol-Air) risultano molto limitati se non nulli. Ciò è indice di elevata inerzia termica dei pacchetti, pur con spessori contenuti.
  3. Microclima interno e comfort termico percepito. Il software ECOTECT, opportunamente tarato, ha permesso di quantificare gli indici statistici voto medio previsto (PMV) e percentuale attesa di utenti non soddisfatti (PPD). Tramite questi indicatori è stato possibile valutare il grado di comfort percepito dagli occupanti degli edifici. Sotto le ipotesi formulate, cioè in assenza di impianti di riscaldamento, sono stati valutati parametri per giorni con condizioni climatiche primaverili o estive rappresentative per la località (ad esempio per Pontebba il giorno più caldo dell’anno) i risultati hanno portato a concludere che le valutazioni rimangono comprese in un range di accettabilità molto prossimo e in molti casi interno tra -0.5 e 0,5 per il PMV ed al disotto di 10% per gli utenti insoddisfatti. Tali valori sono i valori considerati come accettabili dalla norma UNI EN ISO 7730.
  4. Leggere modifiche nei materiali possono portare a sensibili miglioramenti nel comfort. Spostando gli edifici di riferimento in altre località, a seguito delle modifiche climatiche prodotte gli indici di comfort variano. È stata valutata una modifica ad alcune strutture delle partizioni edilizie per valutare l’effetto di tale modifica sugli indici di comfort. È stata impostata una modifica delle partizioni edilizie per valutarne l’effetto sugli indici di comfort. In alcuni casi, semplicemente variando caratteristiche e proprietà termiche dei materiali utilizzati è stato possibile riportare gli indici stessi all’interno dei valori accettabili. Ciò dimostra una spiccata flessibilità ed un ottimo adattamento della tipologia costruttiva a differenti condizioni climatiche, presenti nel nostro paese su tutto il territorio nazionale.
  5. Gli edifici realizzati con Tecnologia Stile 21 offrono comfort maggiore. Il confronto tra gli edifici campione con un’alternativa equivalente dal punto di vista normativo (DL 311) ma realizzata con la struttura tradizionale in laterocemento fa emergere che quelli realizzati con la tecnologia Stile 21 offrono un comfort più continuativo. Questo perché la percentuale delle ore all’interno del range di comfort risulta superiore rispetto all’edificio con tamponamenti in laterizio.