Impianti aeraulici efficienti migliorano la qualità dell’aria soprattutto negli ambienti chiusi. Un microclima bilanciato aumenta il comfort per le persone che vivono e lavorano e favorisce la conservazione di beni e immobili.

Questi impianti garantiscono il ricambio dell’aria e la ventilazione ma non solo. A seconda dell’uso possono effettuare filtrazione, condizionamento, riscaldamento, umidificazione e deumidificazione. Tutti gli edifici, residenziali e non, hanno bisogno di impianti del genere che possano sostituire l’aria e renderla salubre con regolarità sotto il profilo termico, igrometrico, di purezza.

Una corretta progettazione delle reti aerauliche richiede competenza. Questo genere di progettazioni, di per sé molto complesse, come dimostrano le realizzazioni a firma dello Studio SISMA ENGINEERING, porta infatti molteplici ricadute positive: da maggiori prestazioni energetiche degli edifici, al confort acustico fino all’integrabilità nelle strutture edilizie e alla prevenzione incendi.

Anche per questo c’è stata negli anni un crescente impegno da parte del legislatore italiano e comunitario nel richiedere parametri più stringenti di salubrità dell’aria. Testo di riferimento è la UNI 10339 del 1995 che classifica i vari impianti e definisce i riferimenti per la quantità di aria da ricambiare, l’efficienza dei filtri, dei sistemi di recupero ed i livelli di qualità dell’aria.

Tutti i sistemi che trasportano e smistano l’aria necessitano di controllo, manutenzione, pulizia. A maggior ragione negli ambienti aperti al pubblico. Senza una costante attenzione possono diventare vettori di allergeni (pollini) oppure diventare un terreno fertile per la proliferazione di batteri o spore fungine che poi potrebbero disperdersi con facilità nelle strutture. Impianti aeraulici senza manutenzione implicano inoltre maggiori costi energetici ma possono anche causare malfunzionamenti o addirittura incendi.

La pandemia di Coronavirus impone inoltre un serio e costante monitoraggio degli impianti che potrebbero diffondere il contagio. Sebbene inoltre non esistano evidenze di una trasmissione attraverso il cosiddetto effetto aerosol del Covid-19, questo fu riscontrato per la Sars ed è certo per altre gravi malattie polmonari contagiose quali la legionellosi. È dimostrato che quest’ultima prospera sulle superfici di ferro, nelle zone di ristagno, in negli impianti dove ci sono rami morti, tubazioni ferme o incrostazioni.

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In previsione di una ripresa delle attività e visto che si dovrà coesistere con il virus adottando tutte le misure possibili per ridurre le possibilità di un nuovo acuirsi del contagio, è opportuno controllare e intervenire sugli impianti. Nell’ottica di una più completa prevenzione e a tutela di persone e lavoratori.

Fonte AICARR – Protocollo per la riduzione del rischio di diffusione del SARS-CoV2-19 mediante gli impianti di climatizzazione e ventilazione esistenti