Il Superbonus consente un intervento di efficientamento energetico che contempla pure l’istallazione dei pannelli solari e le colonnine di ricarica.
Una scelta che fa bene al pianeta e non solo. L’energia pulita è ormai una realtà consolidata nel nostro Paese. L’Italia vanta ben oltre 800 mila impianti e le recenti misure di sostegno all’edilizia contenute nel Superbonus (per sapere come accedervi attraverso una diagnosi energetica) possono essere uno stimolo ulteriore. Tra gli interventi contemplati ci sono anche quelli per gli impianti fotovoltaici.
La scelta dell’energia rinnovabile parte integrante di un investimento organico. Il Superbonus 110% si estende anche agli impianti fotovoltaici e di accumulo ma ci sono dei paletti. I lavori per l’istallazione di impianti fotovoltaici sono inclusi nell’incentivo, infatti, purché sia previsto almeno un altro di questi interventi cosiddetti trainanti finalizzati all’efficienza energetica e/o alla riduzione del rischio sismico. Ovvero:
- Migliorare l’isolamento termico dell’edificio per quanto concerne il cappotto esterno;
- Sostituire gli impianti di riscaldamento con quelli più innovativi tra cui pompe di calore e appunto solare termico;
- Ridurre il rischio sismico.
I vantaggi e il limite alla spesa. L’obiettivo di questa misura congiunta è chiaro: consentire al contribuente, persona fisica o condominio, di far fare un balzo in avanti di due classi energetiche all’edificio accedendo così alla detrazione massima. Il Legislatore ha previsto però un limite di spesa per l’istallazione degli impianti fotovoltaici che consiste in 48 mila euro nel limite di 2400 euro, comunque, per ogni kW di potenza nominale dell’impianto solare fotovoltaico.
La realizzazione degli impianti
Lo Studio SISMA Engineering vanta una grande esperienza nella progettazione degli impianti come quelli aeraulici, di climatizzazione o idricosanitari. Tra gli impianti che lo studio pratese progetta ci sono anche quelli fotovoltaici.
La fase preliminare consiste nello studio dell’area dove sorgerà l’impianto. Bisogna valutare quale sia la disponibilità di spazi fisici dove far sorgere l’impianto, l’irraggiamento solare, la presenza ostativa di fattori ambientali come alberature che rischiano di ridurre, in alcuni momenti almeno, l’accesso alla fonte solare oppure artificiali come altri edifici.
Dalle valutazioni sul campo, raffrontandole alle necessità di approvvigionamento energetico, si estrapolano quei dati che permettono di realizzare al meglio l’impianto. Seguendole si scelgono i componenti e i materiali più adatti, l’inclinazione più profittevole, l’inverter proporzionato al fabbisogno richiesto.
L’efficientamento energetico parte da una diagnosi approfondita