Gli impianti di climatizzazione, tanto utili per il microclima domestico, possono essere una grande fonte di inquinamento sonoro. Ecco cosa fare per ridurlo.

Gli impianti di climatizzazione sono sempre più diffusi negli ambienti domestici e di lavoro. Svolgono funzioni essenziali per un ottimale microclima interno e nel garantire una temperatura gradevole, sia d’inverno sia d’estate, agli occupanti e agli ospiti. Da non dimenticare, inoltre, il contributo nel ridurre e moderare l’umidità, che negli ambienti chiusi può essere causa di diversi problemi, sia all’integrità delle strutture sia agli occupanti.

Gli impianti di climatizzazione hanno conosciuto negli ultimi anni larga diffusione nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni, poiché permettono anche di far fare un salto di qualità energetica agli edifici accedendo agli incentivi come il Superbonus. Anche per questo meritano una grande attenzione nella fase di progettazione, di installazione e anche di manutenzione, perché, come abbiamo spiegato, essi possono essere veicolo di batteri e germi.

Di fronte a tanti vantaggi c’è un problema spesso non considerato: il rumore. Le azioni di aspirazione, pompaggio ed espulsione dell’aria producono rumore, anche banalmente per il circolare delle ventole, che si può riverberare dentro e fuori. Il rumore prodotto non è da sottovalutare affatto per le sue ricadute negative che può avere su terzi o sugli occupanti dell’edificio stesso, a maggior ragione in alcuni orari del giorno come durante il riposo notturno.

Come abbiamo sempre spiegato il suono è qualità di vita e benessere, a casa e sul posto di lavoro, la riduzione del rumore un obiettivo per il bene comune. Non solo, controllare la rumorosità degli impianti, in particolare per attività aperte al pubblico, è un obbligo dettagliato dalla legge. Il rumore prodotto può riverberarsi: all’esterno, a maggior ragione in cortili e corti interne che farebbero da cassa di risonanza, e all’interno disturbando gli occupanti.

C’è da sottolineare inoltre che il rumore può variare in intensità e frequenza. Pur essendo prodotto da una stessa fonte, l’impianto, esso è composto da diversi elementi e si snoda per diversi punti dell’edificio e perciò nei differenti punti può produrre rumori differenti. Talvolta più intensi, talvolta più continuativa, spesso variabili e ugualmente fastidiosi. In generale, la principale fonte è il rumore aeraulico ovverosia prodotto dall’aspirazione e dal pompaggio dell’aria nelle due direzioni, calda e fredda, dentro e fuori.

Cosa possiamo fare per la riduzione del rumore:

  1. Progettare l’impianto affinché il percorso dell’aria sia il più lineare e uniforme possibile così da evitare rallentamenti, strozzature, turbolenze;
  2. Scegliere un impianto che sì garantisca la portata giusta ma senza eccedere;
  3. Predisporre dei silenziatori;
  4. Nelle deviazioni e negli angoli, punti critici che possono favorire turbolenze e che devono essere abbastanza distanziati tra loro, spesso quando vi si accumula molto flusso d’aria, disporre delle alette deflettrici per agevolare il flusso e il cambio di direzione.