Per intercettare le risorse geotermiche sono indispensabili gli impianti ben progettati da tecnici esperti del settore come SISMA Engineering. Tra le opzioni per cogliere l’opportunità geotermica c’è anche il Superbonus.

Il calore del sottosuolo è una risorsa cui possiamo attingere per il nostro fabbisogno energetico e non solo. La geotermia è una fonte di energia rinnovabile che sta conoscendo un crescente utilizzo a livello europeo. A seconda dell’intensità di calore essa viene classificata in alta, media, bassa entalpia. La differenziazione in base alla potenza suggerisce usi differenti. La geotermia, infatti, può servire sia per la produzione di energia elettrica sia per il riscaldamento di unità di edifici oppure di vere e proprie porzioni di città. Quella ad alta entalpia, che raggiunge la temperatura di ben 150c°, di solito è utilizzata in apposite centrali per la produzione di energia elettrica mentre quella la bassa entalpia è indicata per gli usi domestici.

Il territorio italiano, per la sua specificità, è uno di quelli dove si concentrano le maggiori risorse geotermiche a livello europeo, sebbene ancora ci siano notevoli resistenze all’utilizzo della geotermia. La Toscana, a sua volta, anche grazie alla sua storia che vede le prime centrali nascere a Lardello oltre un secolo addietro, vanta grandi opportunità nel settore. Eppure, nonostante questo, la geotermia italiana è “figlia di un dio minore” e spesso non viene sfruttata come meriterebbe.

Vantaggi e punti da risolvere

Questa opportunità, però, dev’essere anche contestualizzata. La risorsa è alta ma ci sono dei problemi ostativi, come per tutte le fonti di energia e, in particolare per quelle rinnovabili, da risolvere. A differenza dei fossili, che sono continui e prevedibili, le fonti rinnovabili presentano una natura intermittente (è il caso del vento e sole) e abbisognano di una tecnologia specifica – che spesso necessità di particolari elementi, talvolta rari e difficili da reperire e quindi costosi – per incanalarla e conservarla [1], ed è questo il punto che interessa la geotermia, perché l’accumulo è, da sempre, una delle pecche più evidenti delle rinnovabili e in generale di qualunque fonte di energia.

Per quanto riguarda il primo punto, la geotermia presenta minori limiti, come sottolinea Adele Manzella, Presidente dell’Unione Geotermica Italiana (UGI) e Primo Ricercatore al CNR:

“La geotermia, a differenza di fotovoltaico ed eolico, non è una fonte energetica rinnovabile intermittente: infatti, produce 24 ore su 24. Inoltre, è indipendente dalle condizioni atmosferiche. Quindi è di per sé una fonte energetica dotata di resilienza rispetto ai cambiamenti climatici e alle necessità variabili del fabbisogno energetico” [2].

C’è, però, il punto dell’accumulo, essenziale per il riscaldamento ma anche della realizzazione vera e propria dell’impianto, che spesso è lunga e onerosa. A tutto questo ovviano i tecnici specialisti del settore che sono chiamati, come nel nostro caso, a elaborare la soluzione migliore a seconda del fabbisogno, della disponibilità della risorsa, dei tempi e dei costi.

L’impianto geotermico che progettiamo per permetterti di intercettare l’energia geotermica si compone di tre elementi essenziali:

  1. Sistema di captazione del calore: esso serve a intercettare le fonti di calore;
  2. Pompa di calore geotermica: cuore dell’impianto, essa estrae il calore da una fonte e lo trasferisce all’edificio;
  3. Sistema di accumulo e distribuzione del calore: questo elemento ovvia al problema della dispersione.

In questo momento SISMA Engineering, studio tecnico associato con sede a Prato, sta progettando un impianto geotermico al Forte dei Marmi con sonde verticali e orizzontali.

Bassa entalpia e Superbonus 110%: prospettive per l’efficientamento domestico

L’opportunità per sfruttare appieno le risorse geotermiche può essere il Superbonus 110%. Il Superbonus (per il quale il nostro Studio ha attivato un servizio di diagnosi energetica), infatti, abbraccia un intervento organico anche sugli impianti di riscaldamento degli immobili, oltre che sui sistemi di isolamento. Tra gli interventi, considerati trainanti (quindi precondizione per accedere ai benefici), c’è anche la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento. In questo caso, grazie ad una corretta stima dei costi e dei fabbisogni dell’edificio – parametrandoli a quelli coperti dall’impianto preesistente – possiamo sostituire le vecchie caldaie a gas con un sistema di pompa di calore geotermiche. Una scelta sostenibile che fa anche risparmiare sui consumi.

Bibliografia delle fonti

  1. https://www.rivistaenergia.it/2020/02/nuova-transizione-vecchie-questioni/
  2. https://www.infobuildenergia.it/approfondimenti/geotermia-rinnovabili-italia/