La composizione tra gli interessi economici delle attività e il rispetto del riposo e del sonno dei cittadini dei centri storici è da sempre molto complessa.

La convivenza tra la voglia di vivere e divertirsi insieme e il rispetto del sacrosanto riposo nelle ore notturne è da sempre difficile. Soprattutto nei centri storici dove si concentrano locali e discoteche, meta abituale di giovani e meno giovani, di cittadini e turisti. Negli anni non sono mancate azioni dei residenti contro l’inquinamento acustico che sono sfociate in segnalazioni ed esposti e non è raro che in seguito a questi siano state comminate sanzioni ai locali.

Dopo l’emergenza sanitaria il rapporto conflittuale tra sonno e night life si è riproposto, seppur in forme leggermente differenti. Sparite le restrizioni, strade e piazze dei centri storici si sono – fortunatamente – riempiete riaccendendo contestualmente l’annoso dibattito. Adesso il rumore non è più solo prodotto dal locale, da musica riprodotta o suonata all’interno, ma anche dai clienti che si spostano e stazionano in più zone del centro come alcune piazze.

Per venire incontro ai locali, chiusi da mesi, costretti comunque a sostenere costi fissi oltre a sacrosanti costi per la sicurezza sanitaria, nell’incertezza del mercato, si è sperimentata, per esempio, la modalità di far sedere i clienti in tavolini fuori. Un modo nuovo e pittoresco di far vivere e apprezzare le strade e le piazze dei centri storici e di sperimentare una nuova socialità sebbene, come accennato, espanda e diffonda ulteriormente il rumore.

Un problema da affrontare sotto differenti prospettive

Il problema è comprensibilmente ampio e chiama in causa una pluralità di ambiti. Le politiche di governo del territorio, la pianificazione del rapporto tra centro e periferie nel tessuto urbano e metropolitano, nell’ottica di una diffusione della movida, la gestione dei flussi turistici. Nel frattempo, la normativa si è strutturata cercando di armonizzare i rispettivi diritti – non è mai semplice – ma ponendo un limite tassativo: i 40 decibel durante la notte.

È chiaro, da un lato, che il rumore riduce la qualità della vita, soprattutto perché concentrato nelle ore del sonno e del riposo. Dall’altro e, a maggior ragione adesso, bisogna cercare di comprendere le ragioni delle attività commerciali, che sicuramente si impegnano contro il rumore eccessivo e che più di tanto non possono fare per fermare maleducati e incivili. È bene sottolineare, però, che il rispetto dei limiti è interesse in primis dei titolari.

Giova ricordare che ogni attività commerciale o produttiva, prima ancora di aprire i battenti, è soggetta a precisi limiti a seconda della tipologia. Certificazioni redatte da tecnici specializzati, regolarmente iscritti all’ENTECA, vengono richieste e per i nuovi locali, ovverosia la documentazione di previsione di impatto acustico, o aziende e possono essere richieste per quelle esistenti. Come ci possono essere dei controlli espressamente richiesti.

L’impegno di SISMA Engineering

Da parte nostra, in qualità di tecnici esperti e qualificati in materia, operiamo in previsione del rumore ma anche nell’ottica del suo contenimento qualora si palesino evidenti problemi. SISMA Engineering lavora sia con gli operatori del settore sia con i proprietari degli immobili, che spesso rischiano di deprezzarsi a causa della mala-movida. Ci sono differenti interessi in gioco e la tecnica ci aiuta nel contemperarli ma non tutto può essere tecnica.

In ogni caso un tentativo di conciliazione, eventualmente concertato attraverso la mediazione delle Istituzioni, delle Forze dell’Ordine e delle categorie economiche, sarebbe auspicabile nell’interesse di tutti e aiuta anche noi tecnici. Spesso non è sufficiente e, di fronte al mancato intervento i cittadini si organizzano e promuovo azioni legali di varia natura. Ecco perché conviene investire nel controllo del rumore e sensibilizzare la clientela.

Forti della nostra esperienza ci sentiamo anche di consigliare alcune best practices che possono contribuire alla riduzione del rumore. Per esempio, una più precisa zonizzazione per le attività a seconda della tipologia (ristorante, birreria, music pub, discoteca etc…). Questo ci aiuta e aiuterebbe tutti gli attori economici coinvolti nel prevedere le migliori forme di contenimento e riduzione del rumore a seconda del singolo caso e del contesto.

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